martedì 26 giugno 2012

Valerio Scanu - Per tutte le volte che

La nostra adorabile Rita è seduta su una miniera d'oro de merda. Non stupisce che sia così prolifica ed alacre, e soprattutto non stupisce che ad un certo punto si inizi a fare sul serio...


Goood Morning San Remoooo - Puntata IV

a cura di Lovely Rita

È arrivato il momento.

Sinora ho giocato, ho cincischiato, mi sono sollazzata con gli occhialoni e i piccioni e i birignao. Adesso si fa sul serio. In fondo qualcuno deve pur sporcarsi le mani, e chi meglio della corrispondente dal fronte?

Il pezzo che vo a smontarvi di qui a qualche riga altro non è se non uno schizzetto di escremento musicale liquidino che -senti senti- si è andato a posare niente popò pupù di meno che sull'Empireo delle Canzoni Vincitrici del Festival di Sanremo, e dunque, come potrete immaginare, miei piccoli masochisti adoratori dell'orrido, trattasi di merda di razza, merda di leone



Merda impastata a tavolino, merda televisiva, mostruoso aborto del neurone sfiancato condiviso da tre (e dico tre) giuovini virgulti della musica italiana poppettara "io c'ho la voce e canto i sentimenti ma siccome sono bravo/a ed eclettico/a so pure ballare fare ciao con la manina ed allacciarmi le scarpe". Il segreto è svelato, sto parlando del tridente Pierdavide Carone, Alessandra Amoroso e Valerio Scanu°, tre sfigati bruttini e ignorantelli lanciati nel firmamento in fondo al buco del cesso della musica da Maria Pigmalionedeipoveri Defilippi e della loro inqualificabile "Per tutte le volte che". 

Mica doppie punte!

Per tutte le volte che
mi dici basta e basta più non è
non corrisponde il flusso delle tue parole al battito del cuore

Cominciamo bene. Vi ho già detto che il mio è un lavoro di merda? Mi tocca riconoscere subito all'insieme di zucche vuote che, immagino con fatica e perdendoci il sonno, ha avuto il lampo di genio di mettere insieme quest'accozzaglia inveterata di termini la capacità rara di costruire una strofa che non significa un emerito stracazzo di niente. Proviamo a parafrasare? 

A me viene: ogni volta che mi dici basta ma non basta (che roba è? anche questi parlano in codice?) le tue emissioni di voce sono dissonanti dalle tue pulsazioni cardiache. Ci può stare (e anzi mi sembra in sé abbastanza normale), salvo che adesso la diabolica trimurti mi ha messo addosso il desiderio di verificare com'è che parla una che invece va in assonanza col battito del cuore. Qualcosa tipo tutum tutum tutum? Come picchiare sul legno?

Per tutte le volte che
mi chiedi scusa e scusa più non è

Ariturna , prima basta ma non basta, ora scusa che non è scusa, ma scusa tu perché gli domandi scusa se non vuoi che ti scusi? Non puoi più semplicemente dirgli la verità -e cioè che è un asciugone?

ma trovi sempre il modo di farmi sembrare il simbolo del male

A me piacerebbe trovare il modo di inchiodare i tuoi arti a una croce e capovolgere te e il supporto. Mi sembra che come simbolo del male sia un'immagine abbastanza classica, aderente ai canoni canalecinquici della prima serata defilippoide, gggiuovane e roccherrolle. Sepoffà?

Per tutte le volte che
è tua la colpa, forse non lo è
ma il dubbio basta a farmi ritrovare quella voglia di gridare ma,
poi c'è una volta in cui scatta qualcosa fuori e dentro di noi

(Tutum tutum tutum… lo sentite anche voi? Nooo che non è il battito del cuore in assonanza! Sono i corpi ormai rinsecchiti di Dante, di Petrarca, di Manzoni, Verga, Pirandello e tutti i cruscanti gli angeli e i santi che si rivoltano all'unisono nei loro sarcofagi).

Piccoli, giovani virgulti che guazzate gioiosi negli escrementi musicali di cui vi siete cibati e che avete espulso, teneri e innocenti saltimbanchi canterini, non è che avete voglia di gridare perché avete mangiato una trappola per topi che vi è scattata proprio lì ad altezza piloro? Non ve l'ha detto mamma Maria che non fa bene mangiare i coltelli, i sottovasi e le trappole per topi?

e tutto il resto è piccolo
Come uno spillo impercettibile

Evitate anche gli spilli, almeno nei pasti principali

Come se un giorno freddo in pieno inverno
nudi non avessimo poi tanto freddo

L'unico risultato dell'averli mandati in gita scolastica in Finlandia


sono questi due versi merda

perché

già, perché?

Noi coperti sotto il mare a far l'amore in tutti
i modi, in tutti i luoghi in tutti i laghi in tutto il mondo

Ve l'ho lasciato così, integro e fulgido, il verso attorno al quale si sono dipanate, nette e antitetiche, le posizioni di limnologi di ogni età ed estrazione e nazionalità, e tifoserie anche: dal lago di Lesina al lago Balaton, dal lago d'Aral al lago di Bolsena, tutti a chiedersi la stessa cosa: ma chemmminchia significa? Che luoghi, che laghi? ma soprattutto: lo sanno, i fantastici tre, che essere coperti sotto il mare significa stare sotto una colonna d'acqua che farebbe loro implodere i polmoni (specie se, come sostengono, si trovano intenti a ficcare come bestie in calore?). Dovessi azzardare un pronostico, direi di no.


(e qui mi riferisco alle 14enni che si sdilinquiscono. Ma non vi sentite prese per il culo? Per niente per niente? ndr)

l'universo che ci insegue ma
ormai siamo irraggiungibili

Upperbacco, attenzione! Qui i nostri si lanciano in una rivelazione senza precedenti: loro corrono e l'universo li insegue. Dunque corrono fuori dall'universo, e dunque… c'è altro fuori dall'universo! E possiamo dire con certezza, dalle prime evidenze, che non si tratta di vita intelligente.

Per tutte le volte che
un pugno al muro nulla fa perché
questo dolore è dolce come il miele
confrontato con il male che noi ci facciamo
se così potente questo amore che ci difendiamo con tutta la forza ma non basta quasi mai

tutum tutum tutum…
(che lavoro di merda)
Questa strofa è un inno alla canzonetteria da quattro soldi che propaga (specie tra brufolose adolescenti rincoglionite che non hanno mai visto il mondo la fava) l'idea strampalata che l'amore è bello solo quando fa soffrire (cioè lui ha una fava da 30 cm o, più semplicemente, appena apri bocca per dire bè ti scende addosso una mazza chiodata). Nel caso specifico del nostro trio monnezza lui tira pugni al muro (probabilmente per demolirlo: ma quanto costano i muratori a Cinecittà?) ma non si fa male, uuuuu, anzi, una botta di vita, addirittura il miele (guarda che è sangue, brutto deficiente!), e a un certo punto il dolore sparisce e resta la fava, che punta a piantarsi dove non batte il sole e, sfidando le resistenze della controparte che si difende con tutta la forza, alla fine sfonda e vince.



Come se un giorno freddo in pieno inverno
nudi non avessimo poi tanto freddo perché
noi coperti sotto il mare a far l'amore in tutti i modi, in tutti i luoghi in tutti i laghi in tutto il mondo
l'universo che ci si insegue ma
ormai siamo irraggiungibili...

controlcì controlvì a sfumare
(tutum tutum tutum tutum)

Beccatevi il video, se ce la fate. Vi anticipo che è una caotica alternanza del faccino imberbe ma barbuto (vedere per credere) del cantantino defilippico con una coppia di sfigati che limonano su un letto che gira per la città. Ho solo una parola per definirlo. Disgustoso. 




sul blog non riesco a linkare la cacata originale: ciapatela qui


Se vi fidate, vi suggerisco la più godibile esecuzione dei due amici di Maria (il destro e il sinistro) che si guardano in tralice sul palco dell'Ariston



PS: io mi dissocio da alcune espressioni che trovate nelle note. Rita dice che il pezzo è abbaiato da Valerio Scanu. Ovviamente se un pezzo è abbaiato, è abbaiato da un Cane. Valerio sCane, per l'appunto. Ecco. Il Filo Illogico propende per la precisione e la tassonomia. Si chiama Valerio sCane.



° per la precisione la canzonaccia è scritta da Pierdavide Carone e abbaiata da Valerio Scanu. Per non farsi mancare niente, in qualche occasione quest'ultimo l'ha ululata assieme ad Alessandra Amoroso.

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