Voi la conoscete Dita von Teese°, no? Ecco, che Dio abbia in gloria lei e sto cazzo di Burlesque che ha rotto las bolas.
Perché vi parlo della von Teese? Perché non appena anche in Italia s'è diffusa la moda della pin-up mmerigana anni '50, è sbucata Nina Zilli con le sue cofane alla Happy Days. Non vi sentite presi per il culo anche voi?
Questa breve disamina introduce la ormai consueta rubrica della nostra sempre amorevole Lovely Rita.
Goood Morning San Remoooo - Puntata III
a cura di Lovely Rita
Bisogna riconoscere che essere l’inviata speciale di Filo Illogico direttamente dalla Riviera dei Fiori è compito arduo et impegnativo. Trovatemi, infatti, un’altra manifestazione canora (?) in grado di sfornare ogni anno, tra nuove proposte, vecchie carampane ed ospiti internazionali, lo stesso quantitativo di escrementi musicali nello stesso breve volgere di cinque giorni. Insomma, ormai convivo con l’imbarazzo della scelta.
Eccoci dunque alle prese con un’altra paperottola dinoccolata e dondolante sul tacco 12 d’ordinanza, fasciata in improbabili vestitoni fiorati, le ciglia bitumate dal rimmel e la cofanazza spropositata in testa: una via di mezzo tra un nido di cicogne, un alveare di calabroni e la sommità di una palma da dattero.
Chi è Nina Zilli? (cito dal suo sito): “un tornado, un vulcano, un’innamorata cotta di musica che ti inchioda con le sue passioni & (sic!, nda) fantasie prima ancora che tu abbia il tempo di ascoltare una sola delle sue canzoni”.
(modesta. ndr)
Addirittura. Sono inchiodata. Tanto più che la sua voce (sempre dal suo sito, fateci un salto se siete un po’ depressi e vi garantisco che vi tornerà il buonumore) “cambia intonazione, è tenera e smaniosa nello stesso tempo”. Mah, sarà: io quando ascolto la sua voce sento solo un fondo di vocali fastidiosamente distorte tra le quali si intercalano delle consonanti a caso, quasi una versione femminile di Piero Pelù ma più “io sono sofisticata perché canto il soul e faccio i vocalizziouuu”. Metto tra parentesi - accanto alle parole vocalizzate - come si presentano davvero nella canzone.
Se un giorno(giornoou) tu
Tornassi da me(meei)
Dicendoche(cheei)
È (èi)stato un errore lasciarmi andare(andareei)
Lontano(loountanoou) lontano (loountanoou)da te(teei)
Eccoci qui, scena prima, cuoreamoresofferenza, rimetta easy go (me-te, Ramazzotti docet), la voce impostata e il lento e studiato susseguirsi delle parole suggerisce che sì, dai, forse ci siamo, forse abbiamo beccato l’unica, la sola aspirante all’orrendo trofeo sanremese che è in grado di snocciolare la corretta consecutio congiuntivo-condizionale, dài Nina, dài che ce la fai, noi ci crediamo e facciamo il tifo per te, perché lui torni da te è ti dica che è stato un eurrourei…
Se un giorno(giornoou) tu
Parlassi di me(meei) dicendo che(cheei)
Sono il tuo rimpianto e(eei)
Nonriesci a dormire(dormireeei)
Allora ti direi
EVVAAAIIII!!! Ce l’abbiamo fatta! Brava Nina, hai imbroccato la consecutio, brava, caspita però, su dieci versi non sei inciampata neanche una volta sebbene tu corra sul tacco 12. E sorvoliamo sull’assoluta pochezza di significato di quello che dici (dài, si capisce che lui ormai è sul suo spiderino cabriolet che se la spassa assieme a un’altra cofanazza con lo stesso occhio impiastricciato di mascara ma con 10 anni in meno di te, e te ne accorgeresti anche tu se solo smettessi di ingurgitare barbiturici e alcool contemporaneamente, non sei mica AmyWinehouse!), adesso bisogna festeggiare!
Stavolta sarebbe per sempre(sempreeei)
Non importerebbe niente (nienteei)se(seei)
Le parole tue(tueeei)
Mi hanno fatto male(maleeei)
Matanto valeche(cheei)
Stavolta sia per sempre(sempreeei)
Ancora sbigottiti per l’epicwin linguistico (che tuttavia in questi ultimi versi, come era più che lecito aspettarsi, si appanna un po’) non possiamo fare a meno di constatarela drammatica vacuitàài dei contenuti, che rendono queste prime tre strofe solo un’accozzaglia di paaroleeei che hanno la sola finalità di traghettarci tutti insieme dall’intro al refrain, senza curarsi dello strazio a cui sono sottoposte le orecchie del povero ascoltatore.
Perché l’orgoglio in amore è un limite(limiteei)
Ah beh, se lo dici tu… Perché mai non cominci vivere una vita senza limiti, tipo: striscia dal tuo ex indossando un toppino con la scritta “benvenuto”, presentagli un’altra sgallettata tacco 12 e 15 anni più giovane di te, fatti frustare, permettigli di usare la tua cofana come cuccia per il suo shih-zu e le tue unghie per affilare il coltello del pane, puliscigli casa, lavagli le mutande e potagli il melo. Vedrai che meraviglia una vita senza limiti!
(dove si compra una così? ndr)
Che sazia solo(sooloou)
per un istante e poi
Torna la fame(fameeei)
Ma cosa? La tisanoreica o la Dukan?
Se un giorno tu
Sentissi che c’è (c’èèèi)qualcosa che(cheei)
Non ti sai spiegare(spiegareeei) non ti lascia andare(andareei)
Non chiedere a me(meei)
No, lei non lo usa
Neghi la verità
Ora che non ti serve piangere(piangereeei)
Puoi lasciarti cadere dimenticare(dimenticareeei)
non basterà(basteràààu)
Ma illudimi che sia per sempre(sempreeei)
Non importerebbe niente se(seei)
Le parole tue(tueeei)
Mi hanno fatto male(maleeei)
Ma tanto vale che(cheei)
(controlcìcontrolvì della vacuità, bisognerà pur trascinarsi fino all’intermezzo in qualche modo)
Stasera non cedo a niente(nienteeeei)
Perché se perdo in amore perdo te(teeei)
Traduciamo: stasera non te la do, anche perché la cofana non ce l’ho solo in testa e iddyo solo sa quanto la cofana è in grado di fagocitare qualsiasi cosa sfiori il suo campo gravitazionale, capisci ammèèèi.
Che accendi il mondo per un istante e poi(puooiii)
Va via la luce(luceeeei)
Si chiama esplosione nucleare, e c’entra veramente poco con l’amooureeei…
E so che è stupido pensarti diverso
Da ciò che sei realmente
Maddài! No perché ho sempre pensato che fosse davvero da superdotati intellettivamente nonché originale e occhei figurarsi il mostro di Milwaukee come una delicata mammoletta tutta leziosaggini e mi piacciono i fiori. Meno male che ci sei tu, cara Nina, ad aprirmi gli uocchiiiei
Di quello che ti ho dato non ho avuto indietro
Neanche quel minimo
Per cui valga la pena di star male
Tipo la gonorrea?
Mentre affoghi nei tuoi errori
Si chiama vomito
Cerco di capire l’irrefrenabile
Bisogno di cercare amore
Non lo so, io a volte sento l’irrefrenabile bisogno di cercare un gabinetto, oppure di cercare gli occhiali quando mi alzo, l’irrefrenabile bisogno di cercare qualcosa da scopiazzare da cui trarre ispirazione se devo scrivere e non ho voglia, ecco se vuoi ti spiego questi irrefrenabili bisogni, quello di cercare amore non ce l’ho, e sai perché? Perché per trovare quell’amoureei lì ti basta mettere su un cd a caso delle 62 edizioni del festival di Sanremo e in capo a 5 minuti ti assicuro che ti viene l’irrefrenabile bisogno di trafiggerti la testa da un orecchio all’altro con un ferro da calza. Capito mi hai?
In quel terreno che è fertile
neanche a morire
non ho capito. Alla fine il confetto falqui ha fatto il suo dovere e lui l’ha fatta nel terreno come i gatti? Sì ma che c’entra morire?
E invece di morire ho imparato a respirare(reeeispiurareeei)
Per sempre uh yeah
Eccoci arrivati al culmine, al capolinea di cotale eccelso climax di assoluto nonsense, i due versi che precedono il controlcìcontrolvì d’ordinanza dell’ultima strofa. Invece di morire ho imparato a respirare per sempre. CHE CAZZO SIGNIFICA? Respirerai per sempre? Per me va bene, anzi benissimo; purché, per pietà, tu smetta di cantare. Deal? Uh, yeah!
Le parole tue(tueeei)
Mi hanno fatto male(maleeei)
Ma tanto vale che(cheei)
Stavolta non dirò niente(nienteeeei)
Perché l’orgoglio in amore è un limite(limiteei)
Che sazia solo(sooloou)
per un istante e poi
Torna la fame(fameeei)
Beccatevi questa, se ce la fate (se prima della fine avrete voglia di abbattere una parete con la testa sappiate che avrete tutta la mia umana comprensione e compassione):
° Dita von Teese è lo pseudonimo di Heather Renée Sweet. Figuriamoci se la nostra Zilli poteva essere da meno. La cofanuta canzonettara nostrana è conosciuta, al secolo, come Maria Chiara Fraschetta. Va bene che un nome del genere doveva per forza essere celato, ma Zilli per Zilli non poteva scegliere Nina Dzilić ed esordire ad un raduno di leghisti trentini incazzati ed antislavisti?
Nessun commento:
Posta un commento