E' proprio per questo che quando penso ai milioni che si porta a casa una perfetta idiota come Celeste Gaia (Nome? Cognome? Pseudonimo? Bestemmie?) semplicemente mitragliando cazzate, il mio fastidio cresce e cresce e cresce...
Venceslao, pensaci tu!
Filologia del fastidio - Puntata II
a cura di Venceslao Scannalupo
Di grigio c’era l’acqua
sulla strada
No,
di grigio c’era la strada sotto l’acqua, semmai…
(grande Venceslao. ndr)
E l’angolo di pane
profumava
Hai appena condannato un ignoto esercizio
commerciale al fallimento. Non appena i NAS scoveranno la panetteria di cui
parli e troveranno qualche anomalia nella canna fumaria o nell’impianto di
areazione saranno obbligati a chiudere il negozio per accertamenti e a
comminargli una multa milionaria. E tutto questo perché sei un’idiota incapace
di andare a comprare il pane senza rompere i coglioni al resto del mondo.
Quel rosso un po’ sbavato
mi guardava
Ma cosa vuol dire? Il rosso sbavato sarebbe un uomo
dai capelli rossi cui hanno sputato addosso per genuino diletto oppure parlavi del colore ormai
sbiadito dei tuoi capelli che ti è saltato all’occhio quando ti sei risvegliata
su una strada sconosciuta, in evidente stato di confusione mentale dopo una
notte passata in compagnia di ogni droga conosciuta sull'orbe terracqueo e ti è
venuta la geniale idea di donarci questo curioso spunto letterario precursore
d’una silloge d’esordio che avremmo preferito non veder mai esordire?
Cosa pensava?
Che
quello in cui ti sputano addosso per genuino diletto è un brutto mondo.
L’anello ora lo guardo e mi
sta stretto
Ora
ho capito, eri a Las Vegas! E sotto l’effetto delle droghe di cui sopra ti sei
sposata col pingue ometto che gestisce il negozio di turaccioli &
salvabuchi all’angolo tra la quinta e la nona! E ti ha pure donato un anello
stretto!
Se capita lo lancio giù dal
tetto
Chi,
il pingue omino o l’anello?
Mi stringo le parole dette
in bocca, la nostra storia…
La
tua storia in effetti deve essere fatta di cose in bocca ma non credo si tratti
di parole
Non sono adatta al clima
Non
essere troppo generosa con te stessa, non sei adatta alla vita
Ho troppo freddo
Copriti
Umida un po’ più di prima
Deve
essere l’effetto del rosso un po’ sbavato che ti guardava…
Entro nell’ascensore, che a
farla a piedi si muore
Ti
prego ripensaci, l’esercizio fisico fa bene!
(qui non mi sei piaciuto manco per niente. ndr)
E ad un tratto mi parli e
mi dici che vai al sesto piano
Non
posso essere io. Io scendo al quinto e puoi star certa che sarebbe più facile
per me scendere al sesto in un palazzo di cinque piani piuttosto che rivolgere
la parola a te in ascensore.
Carlo, Carlo, vorrei ti
chiamassi Carlo
Ho sempre pensato che fosse
un bel nome
Ma adesso io cambio
opinione
Invece
mi chiamo Venceslao, e di fronte a dimostrazioni di stupidità così pure e
adamantine mi sento inerme! Peraltro non riesco a capire, se lui ti piace e
vorresti che si chiamasse Carlo perché hai sempre pensato che fosse un bel
nome, cosa ti spinge a cambiare opinione? Forse il fatto che lui non si chiami
Carlo e che, considerando che in questo momento ti faresti anche un palo della
luce ti andrebbe bene anche se si chiamasse Polifemo, nel qual caso dovresti
sperare che abbia realmente un solo occhio così da rischiare di riuscire a
nascondergli quanto sei imbecille.
Verdi,
verdi, mi piacciono gli occhi verdi
Mi sanno di calma interiore equilibrio li ho sempre associati all'amore
Mi sanno di calma interiore equilibrio li ho sempre associati all'amore
Io invece li ho sempre associati alla pubblicità
di una birra di cui non ricordo la marca dove c’era un tipo con gli occhi verdi
che si alcolizzava su una barca a vela…
(ne stappo due? ndr)
Io abito al secondo ma ci penso
(ne stappo due? ndr)
Io abito al secondo ma ci penso
Non pensarci, è troppo basso, al massimo ti procuri
qualche escoriazione e un paio di ossa rotte, non raggiungerai mai lo scopo, il
MIO scopo…
Se scendo prima è chiaro che lo perdo
Infatti devi salire, un quinto piano andrà
benissimo, oppure già che ci tieni puoi accompagnare lui al sesto anche se significherebbe
un piano in più e non so se sono pronto ad accettare di sentirti cantare ancora
il tempo necessario affinché l’ascensore si fermi e tu compia l’insano gesto…
E fermo questa macchina infernale
Così non vale
Dal quarto poi cadiamo al primo piano
Ma è una canzone sul suicidio con
l’attualizzazione della chiatta di Caronte o la metafora di un amplesso che si
avvale della figura dell’ascensore che
sale e scende?
Ritrovo quel suo sguardo più vicino
E' bello più di quanto mi aspettavo
E' così strano
Ma che cazzo c’è di strano? Hai incontrato uno che
ti piace in ascensore e chissà perché hai sentito l’irrefrenabile bisogno di
comunicarcelo, cosa che, credimi, è del tutto immotivata e soprattutto non
richiesta, ma se il successo è questo allora domani descriverò con dovizia di
particolari la mia visita medica insieme ai vecchi in coda dalle 7 del mattino.
Potrei cantare così:
“Mariuccia, Mariuccia, vorrei ti chiamassi
Mariuccia
Ho sempre pensato che fosse un bel nome
Ma adesso ridammi il bastone
Grigio, grigio, mi piace il tuo crine grigio,
Mi piace effettuargli il riporto, che è storto
E l'ho sempre associato a un aborto.”
Non sono adatta al clima in questo spazio l'aria piano si avvicina
In precedenza ho insistito nel consigliarti luoghi
alti ma vanno benissimo anche bugigattoli in cui l’aria si consumi molto
rapidamente; è una scelta più dolorosa che francamente non ti augurerei, ma se
tu la preferisci…
Mi baci nel pensiero, pensa se fosse vero
Cioè aspetta, ti sei sognata tutto? Sei in un ascensore, magari insieme ad altra gente che ti scruta sconcertata mentre emetti mugolii di piacere e lanci sguardi di approvazione nel vuoto massaggiandoti lussuriosamente le labbra con la lingua? E ti sei sognata pure il rosso sbavato per i minuti in cui sei diventata la mascotte scema del palazzo i cui inquilini, nell’utilizzare l’ascensore, si sono dilettati nel lanciarti palline di carta o caccole nasali per controllare se eri viva mentre li accompagnavi in estasi da un piano all’altro?
Ma
le porte si aprono, ricordo di essere in Francia
No tesoro, tu sei in Olanda o in qualsiasi altro
luogo del mondo ove sia possibile reperire droghe talmente potenti da ridurre
te in grado di scrivere una roba del genere e me in grado di trovarla persino
orecchiabile, e il guaio è che io sono pulito!
Carlo, Carlo, vorrei ti chiamassi Carlo
Ho sempre pensato che fosse un bel nome ma adesso io cambio opinione
Verdi, verdi, mi piacciono gli occhi verdi
Mi sanno di calma interiore equilibrio li ho sempre associati all'amore
Carlo, Carlo, vorrei ti chiamassi Carlo
Ho sempre pensato che fosse un bel nome ma adesso io cambio opinione
Verdi, verdi, mi piacciono gli occhi verdi
Mi sanno di calma interiore equilibrio li ho sempre associati all'amore
Il mio ritornello è molto più bello
(Verdi Giuseppe si sparerebbe, se fosse vivo, in compenso. ndr)
Carlo, Carlo se fosse vero
Carlo.
Carlo.
N.d.A.
Le
istigazioni al suicidio sono volutamente esagerate e non riflettono la reale
volontà dell’autore che è invece quella di suicidarsi egli stesso dopo aver
constatato che questa canzone gli risulta orecchiabile.
Salite alti nel cielo del ribrezzo. Schiacciate un tasto alto sulla pulsantiera dell'orrido. Viaggiate con Celeste Gaia sull'ascensore dell'AMMMMORE
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