Goood Morning San Remoooo - Puntata VIII
a cura di Lovely Rita

Nel 2012 il palco della riviera dei
fiori, tra le altre schiappe di cui in parte abbiamo già parlato si pregia di
ospitare questa squinternata rossocrinuta, che presenta un’improbabile litania
cuore-amore che ben si allinea al filone prediletto della nostra chioma di semaforo,
quello sentimental-introspettivo in cui lei, poverina, si trova sempre a fare i
conti con dei bbburinazzi senz’anima né sentimenti con i quali non riesce a
disquisire dei massimi sistemi (amore, che sfumatura di rosso mi spiaccico in
testa oggi, il carminio o il cremisi?), eccheduepalle, e così suo malgrado è
sempre costretta a spararsi la riflessione ontologica sul suo essere donna ed
emancipata in questo mondo di protomaschi tutti palestra e cellulare, lei, la
bandiera rossa della razionalità e della ricerca della felicità (yaaaaaaawn).

Orsù dunque, procediamo!
Avere l'impressione di restare
sempre al punto di partenza
Si chiama “culo pesante”. Se non lo muovi, ahimè, rimani al punto di
partenza (e non è un’impressione, è lì che ti raccoglieranno i posteri).
Comunque i verbi sono stati creati per essere coniugati, conosci?
E chiudere la porta per lasciare
il mondo fuori dalla stanza
Bah io la porta la chiudo quando vado in bagno e/o per evitare che faccia
corrente… Cara Noemi, so che sto per darti un dispiacere ma mi è d’uopo
informarti che perché il mondo resti fuori dalla stanza dovresti agganciare la
stanza a una sonda spaziale che la trascini con sé nell’iperuranio, dove
comunque, fermo restando che nella stanza ci sei rimasta, dubito che tu riusciresti
a respirare.
Considerare che sei la ragione per
cui io vivo
Ecco, appunto: la ragione per cui tu vivi è che respiri.
Questo è o non è amore
È una domanda? In tal caso la risposta è: no, non è amore. È strazio.
Cercare un equilibrio che svanisce
ogni volta che parliamo
Battiato lo chiamerebbe “centro di gravità permanente”. Ma è pur vero che
Battiato è Battiato, mica Noemi comesichiama, e tra le altre cose Battiato i
verbi li coniuga, non li lascia lì all’infinito-sòffigononmiserveconiugare-style.
Quindi, cara banda sgangherata di musicisti dalla sera alla mattina, il
responso è che questo verso fa irrimediabilmente cagare.
E fingersi felici di una vita che
non è come vogliamo
Vi dirò un’altra sconcertante verità: quasi nessuno ha la vita che vuole,
anche se voi, cresciuti a pane e C’è posta per te, probabilmente non ci
credete, non lo sapete. Quasi nessuno ha la vita che vuole, e non è che tutti
ci sentiamo obbligati ad andare in giro cantando e fingendo di essere delle
pasque. No. In giro c’è anzi un sacco di gente incazzata nera, che non è felice
per niente, e non perché non è riuscita a chiudere la porta fuori dalla stanza
con il mondo al punto di partenza. Quindi, fateci la cortesia: vestite anche
voi un muso lungo da cristi normali e smettetela di menarcela con queste (posso
dire?) puttanate.
(puoi puoi, altrochè. ndr)
(puoi puoi, altrochè. ndr)
E poi lasciare che la nostalgia
passi da sola
Certo, basta aspettare l’inizio della nuova stagione di XFactor,
checcevò?
E prenderti le mani e dirti ancora
Sono solo parole
Sono solo parole
Sono solo parole le nostre
Sono solo parole
Ecco, lodevole l’ammissione di colpa dell’autore, in un fugace attimo di
onestà confessa che quello che scrive non è altro che un groviglio confuso di
parole vuote, paroleparoleparole e i contenuti? Missing.
Sperare che domani arrivi in
fretta e che svanisca ogni pensiero
Io mi ero convinta che ogni pensiero fosse svanito assieme alle battute
di apertura della canzone, ma si vede mi sbagliavo…
Lasciare che lo scorrere del tempo
renda tutto un po' più chiaro
In questo caso lo scorrere del tempo, battuta dopo battuta, rende solo
più chiaro che stai cantando una cantilena tediosissima e inascoltabile buona
solo per riempire per una buona decina di minuti (tra presentazioni, sorrisi,
mazzi di fiori e triccheballacche) il palco dell’Ariston. La prossima volta,
guarda, non darti pena e sta’ pure a casa a farti la tinta, ché tanto il
belloccio sòccontrolamafia e il monosopracciliato Curreri s’aggiustano.
Perché la nostra vita in fondo non
è nient’altro che
Un attimo eterno un attimo tra me
e te
Ecco, ho l’impressione che tutto il testo, tutto l’impegno e lo sforzo
lirico e narrativo dell’autore ruotino attorno a questo miserrimo e mediocre
ossimoro dell’attimo eterno, che bravo che sei, che brava Noemi che ci metti il
pathos e la convinzione, che canti con pomposo dispiegamento di ugola questa
cagata spaventosa e cerchi di convincerci che sì, c’è davvero gente che si
arrovella su fiumi di boh come fate tu e il tuo amichetto tamarrozzo.
Sono solo parole
Sono solo parole
Le nostre
Sono solo parole
Sono solo parole parole, parole,
parole
Come sopra, ammissione di colpevolezza cantata questa volta con le vocali
lunghissime e strascicate che evocano il fiascone
E ora penso che il tempo che ho
passato con te
Ha cambiato per sempre ogni parte
di me
Lasciami indovinare: chirurgo estetico!
Tu sei stanco di tutto e io non so
cosa dire
Noemi, ascoltami: non dire altro, a posto così. Lui non è stanco di
tutto: è stanco di te che continui a martellarlo con questo cofano di
minchiate.
Non troviamo il motivo neanche per
litigare
Noemi, tu di recente hai già litigato col parrucchiere, con la buona
musica e con il buon gusto nel vestire. Non ti pare abbastanza?
Siamo troppo distanti distanti tra
noi
Ma le sento un po’ mie le paure
che hai
Se siete distanti posso ragionevolmente supporre che l’unica cosa che
faccia davvero paura a lui è un eventuale riavvicinamento. E dunque?
Vorrei stringerti forte e dirti
che non è niente
Ecco, anch’io a questo punto, dopo essermi sbobinata l’intera canzonetta,
vorrei che qualcuno mi stringesse e mi dicesse che non è niente, e invece non
succederà, non subito, perché, cari i miei lettori, devo compiere la mia
missione fino in fondo, e accompagnarvi per mano (affinché non scappiate) alla
visione del video.
Posso solo ripeterti ancora
Sono solo parole
Sono solo parole
Le nostre
Sono solo parole
Le nostre
Sono solo parole
Sono solo parole parole parole
parole
Sono solo parole
Come sopra.
Godetevi il video, ammasso inconcludente di immagini scoordinate: dalle inspiegabili
fiorettiste che tuttavia certamente solleticheranno il vostro spirito olimpico
alla camiciona quadrettata di Noemi che spenge ogni barlume di gusto estetico e
certifica, una volta per tutte, la bbburinaggine del
prodotto.
Bonus: l’esibizione sanremese in duetto con Gaetano Curreri. Notevole il
confronto tra le chiome, e il sobrio, minuscolo orecchino di Noemi: Clicchete qui