Lo sentite arrivare, nell’aria? Lo sentite, nella nebbia di gennaio, coda sorprendente dell’aroma sulfureo della bomba Monti spread, farsi largo nelle vostre narici l’odore invitante dei fiori di Sanremo? No? Molto male, perché io lo sento, e sto scaldando i motori. Bisogna partire in anticipo per affrontare a muso duro i cavalloni di merda musicale da cui voi, imperturbabili ascoltatori di radionetwork poppettari, sarete sommersi da qui a qualche settimana. E allora cominciamo a prepararci, ché ne vedremo delle belle.
E siccome oggi sono di buonumore, vi voglio parlare di un’aspirante regina del nulla, ennesimo bolo pop premasticato da una di quelle fabbriche del boh che chiamano talent show (in questo caso da XFactor, reality di alto livello che nella sua storia vanta giurati del calibro di Arisa e di Anna Tatangelo. Mica cazzi e mazzi): Chiara Galiazzo, ai più nota semplicemente come Chiara (in accordo con la tendenza realitara di sfornare meteore detentrici di solo nome di battesimo: chissà se perché una volta che il pubblico ha memorizzato il cognome la meteora è già atterrata sul letto di guano che merita, o se perché questi patetici limoni da spremere hanno almeno il buonsenso di non esporsi al pubblico ludibrio declinando le generalità complete).
Chiara Galiazzo, contabile padovana, è purtroppo sprovvista di sito ufficiale e si affida a un tragico biglietto da visita dal quale scopriamo che lei “canta perché è la Chiara” (e io sputo sentenze perché sono la Rita, non è incredibile?), che alla Scuola Radio Elettra degli aspiranti suonatori di pianobar ha “capito cosa aveva in gola” (tralascio di commentare, perché sono una signora), e che “si definisce matta perché è sempre in movimento, parla di continuo esternando i suoi pensieri” (piccola, dolce, ingenua Chiara: non si dice matta. Si dice viva).
La sua scheda di XFactor ci fornisce comunque informazioni essenziali, come il fatto che ama collezionare nani da giardino (la cui esposizione ritengo personalmente meritoria di fustigazione sulla pubblica piazza), che trova divertente fare brutte figure (e infatti la mandano a Sanremo) e che gira con un’arachide pleistocenica in tasca. Se siete interessati a un campionario dell’imbarazzo vi suggerisco di dare un’occhiata ai commenti alla scheda e alla pagina facebook di Chiara Galiazzo: proverete vergogna da qui alla fine degli anni 20.
Tutto qui, che noia che barba che barba che noia, lurkare in giro alla ricerca di chicche imperdibili sulla nostra beniamina odierna e trovare solo un paio di trionfi della fatuità, due interviste fotocopia firmate da due penne diverse (ma similmente insulse): una a Vanity Fair e una a style.it, fino a due minuti fa per me sconosciuto portale del nulla vipparolo, non ci sono più le popstar di una volta, ma hey! cosa leggono i miei occhi? la stravagante estimatrice della brutta figura che in ambe le interviste dichiara di voler sanremeggiare evitando le brutte figure (ecco cosa succede a far lavorare gli stagisti aggratis: arriva Rita e ve s’incula!). Vabbè, a latere di queste notizione da encefalogramma piatto, segnaliamo che la nostra eroina della cover preconfezionata si fa scrivere le canzoni nientemeno da Eros Ramazzotti e Francesco Bianconi (non temete: presto saranno entrambi nostri graditi ospiti). E, per evitare di cadere vittime di narcolessia fulminante (o per accelerare il processo, fate vobis) andiamo a vederci questo successo travolgente, Due respiri, lirica sublime che completa e conclude l’epopea dell’imbarazzo interpretata da questa cantantucola di provincia (almeno fino al prossimo Sanremo).
Non c'è fortuna, non c'è destino,
non c'è sorpresa per me,
Se partiamo con una non richiesta e per nulla interessante sconfessione di fatalismo, chissà dove andremo a finire…
non c'è vittoria né aspirazione
così importante per me
…magari a una professione di inettitudine…
non c'è bellezza,
frase ad effetto o un'assoluta verità
ma c'è un istante nell'universo,
attimo eterno in cui mi sento unica
…o a una confessione di imbecillità?
Seriamente: e questo coacervo di parole raffazzonate e appiccicate insieme senza filo logico per chi sarebbe una canzone?
Perché niente è come te e me insieme
Si chiama coppia, cara la mia Chiaretta del mondo delle fiabe. Sul pianeta ce ne sono parecchi milioni, di coppie. Solo nel genere umano. Quindi, a meno che tu non faccia coppia con un facocero delle Ande o con un paguro bernardo, parecchi milioni di entità sono come “me e te insieme”, e il dramma è che insulsi parolieri in odore di Federico Moccia scrivono idiozie del genere proprio perché ci sono migliaia di coppie di decerebrati che le ascoltano.
niente vale quanto te e me insieme
Addirittura. Che stipendi da favola avete?
siamo due respiri
che vibrano vicini
oltre il male e il bene
Ecco, vedete cosa succede a stare troppo appiccicati? Vi siete passati la tisi.
niente è come te e me insieme
Abbiamo già chiarito che questa è una cazzata.
Non serve intento né sacrificio
una tentazione per me
desiderare voler sparire
resta un ricordo per me
Ti serve forse un po’ di logica, un’infarinatura di grammatica e sintassi, un paio di lezioni sull’uso delle preposizioni, un’esercitazione pratica sui sinonimi, un rimario da quattro soldi e una mano nella costruzione dei discorsi.
(ma siamo sicuri che chi le scrive i testi sia italiano?)
non serve dolore, normale attenzione
quella che riservo a te
Beh, il dolore in genere non serve a nessuno se non ai masochisti; invece l’attenzione serve, specie se stai guidando o se stai facendo uno studio di funzione. Attività a mio avviso più proficue del prestare attenzione “a te”…
anche il silenzio,
che sento dentro
quando mi avvolge diventa musica
Tesoro mio, se quella che fai tu la chiami musica, allora fidati: molto meglio il silenzio.
Perché niente è come te e me insieme
niente vale quanto te e me insieme
siamo due respiri
che vibrano vicini
oltre il male e il bene
niente è come te e me insieme
Già detto. La perseveranza del delirio.
Non c'è ossessione solo emozione
quella che dedico a te
Non eravate impazienti anche voi di arrivare, attraverso questo ingarbugliatissimo e delirante climax, al vocabolo preferito dai parolieri cuoreamore di quart’ordine e dagli autori di soapopera e reality show? Emozione… wow. Originalità e trasporto stupefacenti. Da restare senza parole.
non c'è tramonto, non c'è una stella
che ci assomiglia,
che sia così unica
Millenni di filosofia occidentale, l’Idea, l’Essenza, l’Uno, le Monadi, secoli e secoli di pensiero umano sintetizzati nella sconcertante banalità di questo fluire di versi. Non è tragicamente meraviglioso?
Perché niente è come te e me insieme
niente vale quanto te e me insieme
siamo due respiri
che vibrano vicini
oltre il male e il bene
niente è come te e me insieme
Di nuovo, ancora, sempre. Che noia.
Tutto è come te e me insieme
E per finire ci sta, la piroetta niente – tutto, fatta apposta per sbalordire il temerario ascoltatore riuscito ad arrivare a questo punto della canzone senza sprofondare nelle paludi di un sonno profondo e senza sogni, che twist meraviglioso! peccato che la canzone non ne abbia fatto uno così, per risollevarsi dal niente che rappresenta a -non dico tutto- ma almeno a qualcosa… Niente, vabbè, ritenta, sarai più fortunata.
Lo strazio non finisce qui, purtroppo: vi tocca ciaparvi il video, delirante cagata nonsense che lega palle turbinanti in riva al mare, primi piani di orologi di plastica e guanti neri fintopizzo, faccette tristi, macchinoni grigiotopo, autisti di macchinoni grigiotopo vestiti a maschera, facce argentate e pesi infuocati. Raccapricciante.
(e come extra vi regalo una chicca da intenditori di trashume nazionalpopolare: non trovate che questa orrenda canzonaccia faccia il verso all’altrettanto inascoltabile Per tutta la vita della nostra vecchia conoscenza Noemi?)
Mah, scrivi una marea di cretinate da finta acida/furba/snob e ci metti un bellissimo "lurkare"che e' degno della peggiore bimbaminkia !
RispondiEliminaSuggerisco una bella lavanda gastrica per eliminare le acidita' di una vita infelice ( ah ...e meno banalita' ) .
Uhhh... E' arrivato il settimo cavalleggeri
Eliminahttp://www.navecorsara.it/wp/wp-content/uploads/2011/08/settimo_-580x386.jpg
Prendiamo atto, e ci scusiamo del fatto d'esser persone un zacco zacco zacchissimo peggiori di te...
Ci ravvederemo... ... ...ma anche no.
Saluti
PS: che poi citare Leibniz è banale. Dare consigli di vita a qualcuno su internet è invece degno di luminari avvertiti delle cose internettiane sin dai giorni di Arpanet... Babè...
Caro...ANONIMO...prima di dire che qualsiasi cosa è una cretinata bisognerebbe dire COSA è una cretinata SECONDO TE. Perchè se non riesci ad argomentare nulla, a parte un "lurkare" (che immagino VOLONTARIAMENTE IRONICO)... sei proprio LOW LEVEL :D
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