martedì 4 settembre 2012

Adriano Pappalardo - Ai miei figli che dirò


E allora? Come andiamo? Passate buone ferie? Speriamo di si, almeno voi...

A noi è andata male, a giudicare dal supplizio al quale si è sottoposto il nostro Benemerito Bracieri che, in barba alla calura estiva, ne prepara un'altra delle sue. Una pillola proveniente dagli oscuri recessi della memoria; da quel luogo chiamato...


The dark side of the room(enta) - Puntata II


a cura di Gino Bracieri


Correva l'anno 2000. Per le strade tutti erano felici perchè erano sopravvissuti al grande verme del millennio che incombeva come un kraken sul mare. Tutti erano spensierati, ma la realtà incombeva; e la realtà è una cosa triste per antonomasia. Ecco che arriva lui, Pappalardo, Adriano Pappalardo che sotto forma di intrattenimento serale ci propone una violenza uditiva così feroce che per anni ha ofuscato quella sessuale perpetrata da tanti cattivi rumeni e marocchini nei confronti di bianche donne italiche. Una cosa senza precedenti che ebbe un seguito solo l'anno successivo. Poi per fortuna le Twin Tower caddero e la realtà fu finalmente peggiore delle attese. Non ci fu bisogno di un terzo anno, di una terza rovina.

Purtoppo la mia memoria è migliore della mia disperazione e ancora mi martoria per le scelte televisive di gioventù: una sera non potendo uscire mi sono punito forse eccessivamente ascoltando il tarchiato Adriano. Era "Ai miei figli che dirò", canzone del 1978 riproposta ogni volta che si vede l'uscita dal tunnel (e motivo per rintascinarci dentro). Se la sentite in tv, in questi giorni, vuol dire che la crisi economica è pressochè finita.


La canzone è ovviamente una cover. Non ho intenzione di svelare l'originale, tanto è così celebre che, diamine, tutti la conoscono. 


(vero, ed io ho le lacrime amare agli occhi. ndr)

E il nostro "urlatore alle puttane" così ci intrattiene:

UH UH UH UH UH UH
UH UH UH UH UH


Ancora lunga... Lui urlava alle puttane qui però richiama i dingo australiani.

UH UH UH UH UH UH

Chi gli ha scritto il testo si è dato un gran da fare. Mi accendo una sigaretta nell'attesa di parole vere!

QUANTE VOLTE
HO DETTO SI


Una di troppo, quando ti hanno proposto questa.

PIU' DI QUESTO NON SI PUO'

In effetti al fondo ci sei vicino.

UN UOMO NO, NON FA COSI'

Mi viene da risponderti "Siamo uomini soli"

IN GINOCCHIO NON RESTERO'

In effetti è una posizione scomoda lo capisco.

NO NO NO NON CI RESTERO'

(Sì è terribile) Ora facciamo i capricci.

NO NO NO NON CI RESTERO'

Mi viene da risponderti: C'è una bambolina che fa no no no no no.
Poi mi ti immagino in gioncchio. Non vorrei ti facessi strane idee.

SE MI CHIEDONO PERCHE'
AI MIEI FIGLI CHE DIRO'


Ecco. Io spero che i tuoi figli ignorino questa cosa, perché qui sei sceso davvero in basso.

UN OMBRA E' SCESA SU DI ME

Io direi più un'onta alla tua carriera. Su di te spero scendano cose peggiori.

PERO' IN GINOCCHIO NON RESTERO'

Bravo, alzati e vai a fare in culo

(standing ovation in redazione. ndr)

NO NO NO NON CI RESTERO'
NO NO NO NON CI RESTERO'
NO NO NO NON CI RESTERO'
NO NO NO NON CI RESTERO'


Ancora complimenti all'autore. Un testo davvero complesso e difficile dal punto di vista filologico. Maestosamente articolato dal punto di vista linguistico.

UH UH UH UH UH
UH UH UH UH UH UH
UH UH UH UH UH


Ah, ecco che ritorna il dingo australiano. Già mi mancava.

UH UH UH UH UH UH
UH UH UH UH UH


Sì però ora basta.

UH UH UH UH UH UH

Cioè mi stai dicendo caro autore che non sapendo più che scrivere hai riempito la canzone di vocalizzi? E hai preso dei soldi per questo?

Ma complimenti a chi ha pagato. E poi dicono che in Italia non siamo ladri.



Uhuhuhuhuhhu che male... Però, come da consuetudine, tocca anche a voi: eccovi il pagliaccio che spaventa persino IT